ALBERTO SPANO Curriculum Professionale e Artistico

Direzioni artistiche di eventi

Dal 1992, anno in cui è subentrato al Professor Lamberto Trezzini, fino al 2012 è stato direttore artistico del «Festival Internazionale di Santo Stefano» di Bologna.

È inoltre fondatore e direttore artistico del Festival «Pianofortissimo» di Bologna, che dal 2013 si tiene ogni estate nel cortile dell’Archiginnasio.

Tra le numerose altre rassegne musicali di cui è stato ideatore e direttore artistico si contano «Le Quattro Stagioni del Lied» e «Pianoforum» (per l’Università di Bologna), «Bologna Sogna» e «Lezioni di Piano» (per il Comune di Bologna), «La virtù in musica», «Bachianas 2011».

Nel corso della sua ultratrentennale attività di direttore artistico ha scoperto e portato per la prima volta in Italia numerosi musicisti, oggi di fama internazionale. Fra i tanti vanno ricordati Ramin Bahrami (nel 1994 a Portogruaro e poi a Bologna), Daniil Trifonov (nel 2008 a San Marino), Jan Lisiecki (nel 2011 a Bologna), Antonii Baryshevskyi (nel 2011 a Bolzano), Aaron Pilsan (nel 2017 a Bologna).

 

Consulenze artistiche

È stato consulente artistico di molte manifestazioni e teatri, fra cui il Teatro Nazionale di Ricerca Teatro di Leo de Berardinis–San Leonardo di Bologna, il Teatro Rossini di Lugo di Romagna, il Teatro delle Celebrazioni di Bologna, “Arte Fiera” di BolognaFiere, Gioventù Musicale d’Italia, Amici del Quartetto Guido Borciani di Reggio Emilia, Festival dei Sensi della Valle d’Itria,.

 

Produzioni discografiche

Dal 1989 ha avviato un’intensa attività di produttore discografico. Tra le etichette con cui collabora ci sono Deutsche Grammophon, Decca, Universal, Ermitage, Aura Music, Papageno.

Ha inoltre ideato la realizzazione di varie collane discografiche per il Gruppo l’Espresso–la Repubblica, fra le quali «La leggenda di Arturo Benedetti Michelangeli», «La Grande Storia della Musica Classica», «Ambient Music», «La Grande Lirica».

 

Partecipazioni a giurie musicali

È stato membro di giuria in vari concorsi internazionali, fra cui il Concorso per Cantanti Lirici “Giuseppe di Stefano” di Trapani, il Premio Internazionale «La Siòla d’oro–Lina Pagliughi» e il Concorso Pianistico Internazionale «Andrea Baldi».

 

Attività giornalistica e pubblicazioni

Giornalista professionista dal 1995, è stato fondatore e direttore responsabile delle riviste specializzate Lyrica e Symphonia.

Come critico musicale ha collaborato con i quotidiani Il Resto del Carlino, la Repubblica e con vari periodici, fra i quali L’Europeo, Musica, Il Giornale della Musica, l’Opera, Classic Voice, Musica Jazz. Ha curato numerosi libri di argomento musicale, fra cui «Celibidache e Bologna» (2004), «Celibidache, l’altro maestro» (1997), «Vita con Ciro: biografia di Arturo Benedetti Michelangeli» (1997), «Philharmonia» (1993), e i programmi di sala di enti lirici e teatri, fra i quali il Teatro Comunale di Bologna, l’Arena di Verona, il Teatro Regio di Torino.

È stato responsabile dell’ufficio stampa di varie manifestazioni, fra cui il «Lugo Opera Festival», «Purtimiro», il «Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni» di Bolzano, l’«Aterforum Festival», il «Festival Musicale» di Portogruaro, l’Accademia Pianistica «Incontri col Maestro» di Imola, il Festival «Opera Barga», la Fondazione Arturo Toscanini di Parma, il Teatro Massimo Bellini di Catania, l’Accademia Filarmonica di Verona.

 

Dicono di lui

«Le grandi etichette investono sui pochi nomi che vendono, e semmai li “rinfrescano” con ampliamenti di repertorio o abbinamenti di richiamo (Chailly/Bollani/Bahrami, Abbado/Grimaud/Pires e via dicendo). Oppure vanno a caccia del nuovo talento – a metà giugno in Santo Stefano (a Bologna), grazie all’orecchio fine e all’istinto da talent-scout di Alberto Spano, ha suonato il talentuosissimo sedicenne polacco-canadese Jan Lisiecki: d’ora in poi sarà più difficile ascoltarlo in piccoli festival, visto che era stato ingaggiato (il più giovane della storia dell’etichetta) qualche settimana prima dall’Universal – , ma non sempre i lussuosi e scomodissimi album-cartella stampa che arrivano in redazione mantengono ciò che promettono. O lo mantengono almeno per il tempo sufficiente a ripagare l’investimento promozionale» (A. Foletto, Suonare News, luglio/agosto 2011).

 

«Un produttore (finalmente): è Alberto Spano, che se ne impippa delle convenienze e cerca novità anche a costo di sbagliare. Bolognese, ha coraggio in un mondo di furbi. Produce il talento immenso di Maria Perrotta, che ha suonato giovedì le Goldberg a Lugo di Romagna con controllo purissimo di sé e della partitura. Un pianismo il suo a metà perfetta fra il lussureggiante Alexis Weissenberg e il laser di Glenn Gould» (N. Carusi, Libero, 17 gennaio 2012).

 

«Dietro i grandi pianisti, un silenzioso plotone di talent-scout si muove al loro passo. Anzi, uno indietro, perché lo scopo è proprio precedere la fama. Alberto Spano, classe 1962, come Rossini migrato da Lugo a Bologna, fa parte del raro mestiere dei setacciatori dell’ascolto. Ha organizzato rassegne che hanno fatto epoca, come il Festival di Santo Stefano. Dal 2013 è direttore artistico di Pianofortissimo. La quinta edizione, conferma la vocazione per la scoperta: metà dei pianisti ha meno di trent’anni e quasi di sicuro, dopo Pianofortissimo, non sarà più possibile sentirli a prezzi popolari. Semplicemente perché le grandi sale da concerto li avranno già opzionati. Nel carniere di Spano, produttore discografico per Decca e Deutsche Grammophon, giganteggiano nomi che oggi suonano solo per quattro zeri. Eppure Daniil Trifonov – il pianista under 30 più richiesto al mondo – apparve qui nel 2009, diciottenne, al Festival di Santo Stefano. “Lo sentii da un monitor – racconta Spano – e dovetti interrompere tutto: stavo ascoltando un genio. Feci appena in tempo a invitarlo a Bologna, primo concerto in Italia, e a produrre il suo primo disco per Decca. Oggi ha l’agenda piena per anni”. Da perfetti sconosciuti a stelle della musica. Il percorso è anche quello di Ramin Bahrami, uno degli interpreti più acclamati in Bach: “Non gli ho chiesto niente, né nome né provenienza. Era il 1994 e da lì abbiamo prodotto quindici dischi, alcuni entrati anche in classifica pop”» (L. Baccolini, la Repubblica, 7 giugno 2017).

 

«Un talent-scout quasi infallibile è Alberto Spano, cui si deve la scoperta di numerosi talenti, soprattutto strumentisti. “Ci sono musicisti che esplodono giovanissimi e poi, nel prosieguo della carriera, pur rimanendo ad alto livello, non riescono più ad esprimere certi vertici (Menuhin, ad esempio) e ci sono talenti che esprimono il loro meglio dopo i 30, se non dopo i 40 anni. Pensiamo a pianisti come Maria Perrotta, Emanuele Arciuli, Pierre-Laurent Aimard. Non sono più ragazzi, ma il loro meglio hanno cominciato ad offrirlo in questi ultimi anni”» (E. Girardi, Classic Voice, dicembre 2017)